Docente “storico” de Il Tempo Ritrovato, Max si occupa di fotografia da oltre trent’anni e ha insegnato a scattare a migliaia di persone. È docente dei corsi base di Fotografia in molte città del nord Italia, da Milano a Bergamo, tiene approfondimenti dedicati al Ritratto in Studio e Fotoreportage, ed esercitazioni in esterna come l’originale Notturno creativo. Alla sua pagina tutte le proposte.

Il tratto principale del mio carattere
Essere riflessivo.

La qualità che più apprezzo in una persona
Sapere che sta bene con se stessa.

Il mio principale difetto
Pensare troppo. Vorrei avere più leggerezza.

La mia occupazione preferita
Scrivere, con pianoforte in sottofondo.

Il mio sogno di felicità
Ascoltare ed essere ascoltato. In egual misura.

Cosa sognavo di essere da bambino
Un pompiere.

Il profumo o odore che preferisco
Quello che si sente nelle botteghe dei profumi in Egitto.

Il mio luogo del cuore
Ogni posto che posso chiamare casa.

Un oggetto a cui sono particolarmente affezionato
Il lettore di ebook.

I miei artisti preferiti (scrittori, pittori, musicisti, fotografi…)
Catullo, Rembrandt, Sorrentino, Erwitt, Capa.

Quel che detesto più di tutto
L’ignoranza.

Il dono di natura che vorrei avere
Suonare bene uno strumento.

Un obiettivo per il futuro
Andare più spesso al cinema.

Il mio motto
Ogni lasciata è solo rimandata.

Come è nata (e poi cresciuta) la passione per la fotografia?
Rubando la reflex a mio padre. Ne aveva una spropositata per quello che faceva e ne era piuttosto geloso. Durante le vacanze tra il liceo e l’università ho lavorato tre mesi ai caselli dell’autostrada Milano-Genova e con quei soldi me ne sono comprata una mia, insieme all’attrezzatura per la camera oscura. Ho iniziato con il ritratto, poi è venuto il giornalismo. E poi e poi …

Cosa diresti a un nuovo corsista per invitarlo a partecipare?
Fidati di me, fidati di te: buon divertimento.

Raccontaci un aneddoto significativo legato a uno dei corsi che hai tenuto.
C’è solo l’imbarazzo. Molti amori, ad esempio, sono nati ad un corso. Scelgo però un ricordo tra i più soft. La prima sera una giovanissima iscritta arriva accompagnata dalla madre che, con molta riservatezza, si accomoda in corridoio per aspettare la fine dell’incontro. Mi sembrava indelicato lasciarla fuori per due ore e così la invito ad entrare. Durante l’incontro la vedo chiedere carta e penna alla figlia e sorridere spesso. Alla fine mi si avvicina e s’iscrive pure lei.

Cosa ne pensi del mondo della fotografia oggi?
Digitale, social, smartphone. Una rivoluzione. È cambiato tutto, in meglio e in peggio; contemporaneamente. Siamo fortunati a vivere questi passaggi epocali.

Qual è il consiglio più importante che daresti a chi scatta una fotografia?
Chiediti sempre qual è il soggetto.